VALENTINA PERAZZINI
(Rimini - IT, 1987)
vive e lavora a Bruxelles - BE
lives and works in Brussels - BE
-Ci - 2019
installazione - stampa digitale e neon150x85x30
-Ci - 2019
installation - digital print and neon light150x85x30
C’è un’eco heideggeriana nell’opera della Perazzini, che usa il dittongo nella versione comune pronominale (noi), ma anche nel filosofico ‘esserci’, o ‘essere nel mondo’. Ispirata alla trilogia 1Q84 di Murakami Karuki, l’installazione evoca una storia d’amore, l’incontro, anzi il reincontro in un mondo parallelo, di due esseri che definiremmo goethiani, vincolati da affinità elettive, da un amore che dall’infanzia si protende nell’età adulta e straripa dalla vita nella letteratura. Ma - dicevamo - anche nella filosofia perché gli esseri di -Ci sono modalità dell’essere, un plurale affiorante dal singolare, dal giacimento ontologico dei fenomeni, che tutto contiene: “l’incontro con l’altro, , l’incontro con sé stessi, e forse - un giorno - l’incontro con l’universo”. Parola di Valentina Perazzini.
courtesy l’artista
http://valentinaperazzini.it
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Heidegger echoes through Perazzini’s work, where the diphthong is used in the standard pronominal version (we), but also as the philosophical , or . Inspired by the 1Q84 trilogy by Murakami Karuki, the installation evokes a love story, the encounter, indeed the re-encounter in a parallel world, of two beings that could be dubbed goethian, as they are bound by electives affinities, by a love spilling over from infancy to adulthood, and from real life into literature. But also - we added - into philosophy, since the beings of -Ci are modes of the being, a plural surfacing the singular, the ontological foundation of phenomena, that holds everything: “the encounter with the other, and ultimately with oneself and perhaps one day with the universe”. Valentina Perazzini dixit.
courtesy the artist
http://valentinaperazzini.it
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