Experimentum
Crucis

SASHA VINCI


(Scicli - IT, 1980)

vive e lavora a Scicli - IT
lives and works in Scicli - IT


Crisi - 2013-2023

installazione - cemento naturale

Crisis - 2013-2023

installation - roman cement




Il termine crisi, dal greco Kpívw, dal latino crisis - separare - si riferiva originariamente alla separazione del frumento dalla pula. Dunque, crisi come cambiamento, selezione del nuovo e del meglio, di contro al significato attuale: turbamento, deterioramento, sconvolgimento dello status quo. Oggi, “crisi ed economia non sono più concetti, ma parole d’ordine, che servono a imporre…misure che la gente non ha motivo di accettare. Crisi significa ormai soltanto ”. (Agamben). Sasha Vinci traduce la deriva del significato con un’installazione di forme di pane: metafora di sicurezza economica e stabilità, del quotidiano operoso e prospero dell’uomo; ma poiché nero e di cemento, pervertito in simbolo di disagio, incapacità di i bisogni. Il rovesciamento del concetto prende così corpo con la tipica immediatezza sintetica del gesto artistico. E allo spettatore è trasmessa una conforme sensazione di attrazione/ repulsione, che ne sovverte le certezze e lo spinge a interrogarsi e interrogare. Frutto di una collaborazione collettiva, poiché ogni forma è stata realizzata da soggetti invitati dall’artista, crisi è opera aperta, in divenire. Come il termine da cui prende nome.

courtesy l’ artista e AA29 Project Room, Caserta, Milano
www.sashavinci.com
https://aa29.it/

︎

Crisis, in Greek Kpívw, in Latin crisis - to separate - once referred to the separation of wheat from the chaff, thus alluding to change, selection of the new and the better, as against today’s meaning: trouble, degradation, disruption of the status quo. “Crisis and economy are no longer concepts, just watchwords used to force upon people …decisions they have no reason to accept. Crisis now only means ”. (Agamben). Sasha Vinci translates the meaning’s drift into an installation of bread shapes: a metaphor for economic wellbeing and stability, human laboriousness and prosperity; though being black and inedible, this bread is perverted into a symbol of uneasiness, of failure to needs. Thus, the conceptual reversal steps in with the usual synthetic readiness of artistic gesture. And the public is submitted to a consequential sensation of attraction/repulsion, that upsets its convictions and pushes it to question them and itself. Since each bread shape was designed by individuals invited by the artist, crisis is a open-ended, ongoing work. Much like the word that designates it. 

courtesy the artist and AA29 Project Room
www.sashavinci.com
https://aa29.it/





︎