Experimentum
Crucis

MARCO DALBOSCO


(Rovereto  -  IT  1958)

vive e lavora a Rovereto - IT e Berlino - DE
lives and works in Rovereto - IT and Berlin - DE



You are my muse - 2023

video 3’17” loop
coreografia e performer
Sabrina Campagna Marco Dalbosco

You are my muse - 2023

video 3’17’’ loop
choreography and performers
Sabrina Campagna Marco Dalbosco







La performance riflette sulla figura della Musa, il personaggio femminile della mitologia greca ispiratore di artisti e poeti. Priva di controparte maschile, la Musa simboleggia nel video la donna archetipo, posta a fianco dell’archetipo maschile. I due personaggi ruotano uno accanto all'altro, e le loro teste si sfiorano appena. L'effetto visivo prodotto dal loop mescola ruoli e etichette, ed è enfatizzato dal mantra "You are my Muse", la frase ripetuta da entrambi per sottolineare la neutralità rispetto al genere dell' inglese, nello sforzo di superare il codice binario maschio-femmina, soggetto-oggetto, uguaglianza-disparità attraverso il processo creativo. La complementarietà dei generi così sottolineata indica un possibile equilibrio sgombro di gerarchie dell'uno sull'altro, e basato sull’accettazione delle differenze e la reciproca compensazione. I due personaggi senza nome del video, dunque, si muovono e parlano da pari a pari per conseguire un obiettivo comune.

courtesy l’artista
www.marcodalbosco.com

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The performance is about the Muse, the female subject of Greek mythology inspirer of artists and poets. Without a male counterpart, the Muse is the symbol of the archetypal woman, side by side the archetypal man. Both personages revolve around each other, and their heads barely touch. The visual outcome of the loop mixes roles and conventional labels, and is emphasized by the mantra , repeated by both performers in order to stress the English language gender neutrality, and to make an effort towards the overcoming of binary codes male-female, subject-object, equality-inequality through the creative process. The gender complementarity thus stressed points to a possible equilibrium unobstructed by hierarchic orderings, and based on the acceptance of differences and their mutual compensation. In so doing, the two unnamed personages move and speak on an equal footing, aiming at a common goal.

courtesy the artist
www.marcodalbosco.com





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